🎯 TURISMO E SVILUPPO SOSTENIBILE

Turismo e sviluppo

Un tema che trova d’accordo economisti di ogni tendenza riguarda il   ruolo e l’importanza del settore turistico a livello globale come fattore di crescita di spazi regionali con forte valenza storico-ambientale.

Si ritiene che in un mondo globalizzato il turismo sia un’attività altrettanto importante, per reddito e occupazione, dell’industria e del commercio. Si può anzi aggiungere che turismo e sviluppo hanno un maggior numero di interrelazioni, legami e ricadute con l’economia complessiva di un paese o di una regione di quanto non ne abbiano altri settori cruciali. L’ Organizzazione mondiale del turismo (OMT) stima che muove annualmente, con ritmi crescenti, circa un miliardo e 200 mila persone, la cui destinazione per oltre il 50% riguarda l’Europa, con l’Italia che si posiziona (2015) al terzo posto, dietro Francia e Spagna, con oltre 55 milioni di arrivi, che generano circa 193 milioni di presenze che producono in modo “diretto” oltre 45 miliardi di dollari. Se si tiene conto dell’impatto “allargato” all’intera economia nazionale si stima che il PIL del turismo “moltiplica” in Italia di ben quattro volte il valore di quello “diretto”. Nel nostro Paese, tra il 2008 e il 2015, il settore ha mostrato, inoltre, una crescita di arrivi aggiuntivi per circa 14 milioni di turisti con una permanenza media che appare costante intorno ai 3,5 giorni.

In questo contesto di crescita generalizzata, crescita che si giova anche dell’ instabilità politica di diversi Paesi del Mediterraneo (Tunisia, Egitto, Turchia), il settore in Campania si situa al settimo posto tra le regioni italiane, sia per quanto riguarda gli arrivi che le presenze, rispettivamente 4,3 e 18 milioni, pari al 4,5% e al 4,8% dell’Italia, che generano (secondo una ricerca SRM-Banco Napoli) 3,6 miliardi di euro di PIL regionale, ricerca che opportunamente sottolinea come la Campania abbia un moltiplicatore di reddito particolarmente favorevole: ogni “singola presenza di turista/giorno aggiuntiva genera un PIL  di 74 euro”, che – come si è accennato- moltiplica effetti di reddito nei settori correlati.

La spesa diretta alberghiera e di ristorazione produce effetti su quella per la fruizione di beni culturali, per l’ abbigliamento, per i trasporti, per i beni alimentari e cosi via di seguito. Il che conferma la capacità di volano del settore nelle relazioni economiche complessive fino a provocare la formazione di veri e propri sistemi turistici locali integrati.

In Campania, ad esempio, fin dall’Ottocento tra la Penisola sorrentino-amalfitana e le isole del golfo. Capacità che però ha un impatto diverso in ragione della diversa capacità attrattiva dei singoli territori, della loro attrezzatura produttiva e infrastrutturale, del loro grado di interrelazione interna e di sistema che riescono a formare. Cosi ad esempio in Campania  per la più recente formazione del “sistema turistico” cilentano a seguito del miglioramento dell’accessibilità nel comprensorio. E cosi ancor più di recente ha favorito la nascita di una offerta alberghiera di medio livello fino ad una vera esplosione di strutture ricettive extra alberghiere, dai bed and breakfast alle più diverse sistemazioni in alloggi che sfuggono al controllo delle statistiche ufficiali. Si stima che in Campania questa tipologia di offerta riguarda oltre 10 mila strutture, pari oltre il 5% del totale nazionale. (scarica il documento completo) (*)

(*) questo post è tratto dalla Premessa del documento “TURISMO E TERRITORIO PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE IN CAMPANIA”, preparato da  I. Talia e B. Visca come Riflessione strategica per la Conversazione organizzata dal Consorzio FORMA il 4 luglio 2017, h. 18.00 presso la Saletta Guida Editori di Napoli.

Clicca qui => per SCARICARE l’intero documento e conoscere il Programma della Conversazione del 4 Luglio. 

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