👉 Acqua. Come proteggerla dall’inquinamento (Corso IFTS TERRA 2018/19)

Nell’edizione 2019 del Corso IFTS TERRA, si tratterà della gestione delle acque reflue. Pubblichiamo la scheda sintetica che segue ad uso delle persone interessate al tema. Per scaricare la Guida al Corso ed alle Selezioni cliccare qui.


Inquinamento idrico e tutela delle acque

In Italia la tutela delle acque è una materia disciplinata al Testo Unico Ambientale (TUA) (D. Lgs 3 aprile 2006 n.152).

Le norme sull’inquinamento idrico prendono maggiormente in considerazione le attività di “scarico” poiché questa attività determina impatti negativi per la qualità delle acque, con danni possibili per l’ambiente naturale, per la catena alimentare e per la salute dell’uomo e degli animali.

Il Testo Unico Ambientale deriva dalle specifiche Direttive europee 91/271/CEE e 91/676/CEE e fornisce le indicazioni per gestire le acque superficiali, marine e sotterranee, perseguendo

  • la PREVENZIONE e la RIDUZIONE dell’inquinamento,
  • il RISANAMENTO dei corpi idrici inquinati ed
  • il MIGLIORAMENTO della qualità delle acque destinate ad usi particolari.

Inoltre, la legge persegue altri obiettivi generali:

  • perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, soprattutto per l’acqua potabile,
  • mantenere le capacità naturale di auto-depurazione dei corpi idrici e la capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate;
  • mitigare gli effetti delle inondazioni e della siccità.

Per assicurare tali importanti obiettivi, il TUA

  • fissa dei VALORI LIMITE per alcune sostanze,
  • assicura determinati LIVELLI di QUALITÀ delle acque,
  • agevola il RISPARMIO le la CONSERVAZIONE delle risorse idriche,
  • impone l’ADEGUAMENTO dei sistemi di SMATIMENTO delle acque (fognatura-collettamento e depurazione) ed
  • adotta specifiche MISURE per la graduale RIDUZIONE degli SCARICHI, delle EMISSIONI e di ogni altra fonte di inquinamento diffuso.

Per realizzare questo impegnativo schema di prevenzione e difesa, la legge affida ai vari livelli istituzionali delle responsabilità di controllo e gestione molto importanti, con un ruolo particolarmente rilevante per le amministrazioni regionali.

Inquinamento e tutela dell’acqua, qualche definizione importante

  • Lo scarico, per sua natura prevede l’immissione diretta attraverso una condotta, un tubo o un canale, ecc. (Esistono anche scarichi indiretti – ad esempio attraverso vasche e successivo trasporto in autobotte – ma questi sono regolati dalle norme sui rifiuti).
  • I materiali scaricati non sono soltanto quelli liquidi, ma anche ogni materiale semiliquido o che presenta caratteristiche tali da renderlo convogliabile e trasportabile mediante condotta, tubo o canale. La natura del materiale deve essere sempre chiarita, anche quando non inquinante o preventivamente depurato.
  • I recapiti finali dello scarico sono diversi: acque superficiali (fiumi e laghi), suolo, sottosuolo o rete fognaria.

Monitoraggio ambientale per la tutela delle acque

I tipi di acque oggetto di monitoraggio ambientale:

  • Acque reflue industriali: si tratta di qualsiasi acqua reflua scaricata da edifici o impianti in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, diverse dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento (originate da pioggia o neve). Monitorare le acque reflue industriali è molto importante poiché possono contenere sostanze inquinanti e costituire un pericolo maggiore per l’integrità dell’ambiente. Le punizioni di legge, quindi, sono molto severe.
  • Acque reflue domestiche: provengono da insediamenti residenziali e da servizi e derivano, per lo più da metabolismo umano e da attività domestiche (come lavare i piatti o i vestiti, pulire la casa).
  • Acque reflue urbane: sono quelle domestiche oppure sono il miscuglio di acque domestiche e di acque industriali oppure acque meteoriche di dilavamento che finiscono nelle reti fognarie.

Per prevenire danni ambientali e gestire correttamente le acque si procede ad un accertamento della composizione e pericolosità attraverso un monitoraggio ambientale rigoroso, che comporta analisi chimiche e chimico-fisiche a campione o continue. Per la difesa del suolo, del sottosuolo, delle acque superficiali e del mare le acque sono soggette a depurazione in appositi impianti.

Scheda di sintesi per l’orientamento, nell’ambito del Corso IFTS TERRA – Settembre 2018

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TERRA – Specializzazione Tecnica Superiore MONITORAGGIO E GESTIONE TERRITORIO E AMBIENTE IN AREE A FORTE CONTAMINAZIONE, Edizione 2018/19
La scheda è stata elaborata dal Consorzio FORMA a r.l.

Fonte: Manuale di Autodifesa Ambientale del Cittadino del magistrato Luca Ramacci, Edizioni Franco Angeli 2017 per Legambiente. Tutti i diritti riservati. 

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