Il Capacity Building

Il Capacity Building secondo le linee metodologiche del MIC

Con riferimento all’avviso in argomento, definiamo in questa sede l’azione di capacity building come un processo di miglioramento continuo finalizzato allo sviluppo in termini di rafforzamento del capitale umano e dei sistemi di gestione e di sviluppo organizzativo. Si tratta di un processo che coltiva uno sguardo lungo e che ha come obiettivo finale il miglioramento dei servizi offerti, delle opportunità per gli operatori e le imprese e della produttività complessiva. Tale processo viene attuato attraverso un insieme articolato di interventi di innovazione, creazione di competenze, trasferimento di pratiche in una logica di networking, in grado di incrementare e qualificare in modo strutturale il settore di riferimento, determinando in tal modo il miglioramento delle performance dell’intero sistema. Il sostegno alla capacity building si configura, quindi, come una policy trasversale che permea gli ambiti tematici identificati come prioritari in campo culturale e creativo e che, al fine di rendere realmente efficace l’intervento, si attua in maniera adattiva, modulando metodi e strumenti in funzione della specificità dei contesti di riferimento.

Le proposte progettuali finalizzate a perseguire tali obiettivi possono prevedere un mix diversificato di attività, che possono andare dalle diverse forme di supporto e accompagnamento alla promozione dell’innovazione, alle azioni di qualificazione delle risorse umane, impiegando metodologie attive di formazione e declinando in diverse modalità la formula del Laboratorio e del Peer to peer learning. È possibile fare riferimento a modelli di offerta formativa integrata che prevedano l’alternanza e la differente combinazione di momenti di formazione “in aula”, momenti di laboratorio, attività di affiancamento on the job, formazione a distanza, etc.

Tuttavia, lo strumento della formazione, per quanto rilevante, anche se strutturato secondo metodologie innovative, non è il solo utile a sostenere processi di apprendimento collettivo. Talvolta, infatti, tali processi investono questioni che possono più utilmente essere affrontate con altre strategie, maggiormente efficaci nell’attivazione di processi di riflessione e di ridefinizione di conoscenze e reti e nella costruzione, ri-costruzione e diffusione dei saperi. In tal senso le attività di networking, di scambio di esperienze, di design thinking e co-design, di benchmarking, il supporto allo sviluppo di comunità di pratiche, si pongono, proponendo un approccio riflessivo, come strumenti efficaci e ad alto valore aggiunto in termini di crescita e sviluppo dei processi di apprendimento collettivo e, quindi, di crescita dell’intero sistema, promuovendo nuove metodologie e la trasferibilità delle buone pratiche, pur nel rispetto delle peculiarità delle singole esperienze.

Finalità e obiettivi dell’avviso pubblico

L’Investimento 3.3 – Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde è finalizzato a sostenere la ripresa e il rilancio dei settori culturali e creativi. Attraverso la risposta a queste sfide, da articolare secondo i metodi di intervento tipici delle attività di capacity building, l’investimento nel suo complesso punta a migliorare tutto l’ecosistema in cui operano i settori culturali e creativi, (…) incoraggiando progetti intersettoriali, di networking e cooperazione, prendendo spunto dalle buone pratiche europee e promuovendo la transizione digitale e verde.

L’obiettivo specifico dell’investimento è quello di favorire la generazione e l’affermazione di nuovi modelli di offerta culturale (…), la sostenibilità economica delle imprese culturali e creative e la promozione di un approccio che miri all’eco-innovazione di prodotti e servizi e alla riduzione dell’impronta ecologica in tutta la filiera. Si tratta, quindi, di lavorare attivamente con le organizzazioni culturali e creative per generare nuove e più articolate competenze professionali, scegliendo e utilizzando sapientemente diverse tipologie e metodi di intervento (affiancamento on the job; analisi e ricerche; scambio di esperienze e benchmarking; comunità di pratiche e networking; formazione, realizzata con diverse modalità; sperimentazione e progetti pilota; …), al fine di formare e attrarre capitale umano altamente qualificato; rafforzare e valorizzare l’intera filiera e le reti di cooperazione tra gli attori; sviluppare modelli di produzione e fruizione sostenibili e innovativi anche in relazione alle specificità dei territori di riferimento.

L’investimento si articola su due sfide, cui corrispondono altrettante linee e azioni (o sub-investimenti):

1) La linea A è stata predisposta per supportare la ripresa delle attività culturali incoraggiando l’innovazione e l’uso della tecnologia digitale lungo tutta la catena del valore, per favorire l’emergere di nuovi approcci e la ripresa della produzione culturale e per migliorarne la sostenibilità, anche dotando la platea di operatori delle competenze necessarie a cogliere le opportunità fornite dalla modifica dei modelli di fruizione orientata, a seguito della pandemia, verso un uso massivo delle piattaforme digitali, e a trovare un modello di reddito sostenibile per la loro offerta culturale “innovativa”. A tale “sfida” si dà attuazione attraverso l’Azione A I – Migliorare l’ecosistema incoraggiando la cooperazione tra operatori e organizzazioni culturali (sub-investimento M1C3 – I.3.3.1), finalizzata ad accompagnare gli operatori culturali nella gestione della transizione digitale e dei suoi benefici, fornendo ogni strumento utile a facilitare l’adozione di pratiche e approcci innovativi nello sviluppo delle proprie attività, in cui il ricorso al digitale e alla tecnologia viene stabilito come comportamento usuale. Prevede interventi per migliorare l’ecosistema in cui operano i settori culturali e creativi incoraggiando la cooperazione tra operatori e organizzazioni culturali e facilitando il loro upskill e reskill.

2) La linea B è invece finalizzata ad incentivare l’approccio verde lungo tutta la filiera culturale e creativa, favorire un ruolo attivo della cultura nella transizione verde, dalla produzione alla fruizione, orientare i comportamenti e le scelte verso la crescita sostenibile e l’azione per il clima, partendo dall’assunto che la spinta all’impronta ecologica e tecnologica nei processi culturali possa garantire un’ottimizzazione della produzione sotto l’aspetto qualitativo e quantitativo. In questo caso, l’attuazione si realizza attraverso l’Azione B I – Riduzione impatto ecologico degli eventi (sub-investimento M1C3 – I.3.3.3), tesa a promuovere la riduzione dell’impronta ecologica degli eventi culturali orientando così la filiera verso l’eco-innovazione di prodotti e servizi. L’Azione B I prevede attività di capacity building e programmi di formazione innovativi per il settore culturale e creativo e per gli operatori (pubblici e privati), volti a rendere centrale il tema della riduzione dell’impatto ambientale anche di mostre, festival, eventi culturali, eventi musicali, minimizzando la produzione di gas serra e il consumo di risorse naturali ed energetiche. I contenuti degli interventi dovranno avere ad oggetto anche i Criteri Ambientali Minimi (CAM), in particolare quelli relativi agli eventi culturali, approvati con D.M. del 19 ottobre 2022 n. 459, intesi come fonte di principi e buone pratiche per favorire il raggiungimento degli obiettivi di cui al presente avviso.

I soggetti a cui saranno rivolte le attività di capacitazione quali Destinatari finali dell’investimento sono tutti i Soggetti della filiera, profit o no profit, micro, piccole e medie imprese, Soggetti del Terzo settore e persone fisiche, operanti nel territorio nazionale nei settori d’intervento culturali e creativi come definiti dal programma europeo di sostegno ai settori culturali e creativi, Europa Creativa. All’interno di tale insieme si individua, poi, un target più specifico, rappresentato dai Soggetti destinatari dei contributi previsti nelle azioni A II (sub-investimento M1C3 – I.3.3.2) e B II (sub-investimento M1C3 – I.3.3.4), che potranno fruire di percorsi dedicati di accompagnamento per la realizzazione dei progetti presentati in fase di partecipazione agli avvisi.