Difendersi dal terremoto. 5 proposte per la formazione

Italo Talia, Proposte per la formazione 

In preparazione del Convegno DIFENDERSI DAL TERREMOTO – 23 novembre 2016 – abbiamo chiesto ad esperti riconosciuti di elaborare brevi riflessioni intorno alla “Formazione necessaria per la difesa dai terremoti”.

Pubblichiamo il contributo del Professor Italo TALIA, Componente del Comitato Scientifico e Tecnico del Consorzio FORMA, già professore ordinario al Dipartimento di Analisi delle Dinamiche Ambientali e Territoriali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ed esperto di sviluppo del territorio.


5 proposte per la formazione nella gestione del rischio sismico – Italo Talia

Si possono ipotizzare cinque linee formative che di volta in volta assumono modalità diverse di erogazione in relazione ai soggetti coinvolti.

1.Formazione di acculturazione e conoscenza.

Si tratta di una attività formativa generalista. Spiega che il rischio sismico, come altre forme di rischio, è incerto nel quando ma certo nel se. Pertanto, è sempre assente, ma anche sempre presente. E’ quindi necessaria una conoscenza della mappatura analitica della sismicità (zone, frequenza storico-statistica, intensità, ecc.). I soggetti a cui ci si rivolge sono l’opinione pubblica in generale (media) e in modo più specifico pubblici amministratori e operatori del settore, scuole). Seminari, incontri, formazione d’aula.

2.Formazione volta alla prevenzione.

Si richiama a quella indicata sub 1.Tende però ad approfondire i temi che riguardano la vulnerabilità del il tessuto urbano e dell’ambiente costruito (strade, ponti, complessi religiosi, ecc.). Ha pertanto una funzione più specialistica e quindi come soggetti amministratori pubblici e professionisti.

3. Formazione volta alla conoscenza geografia e geologica.

Si tratta di seminari su “unità ecologiche” specifiche e ristrette che riprendono approfondendole le nozioni di cui ai punti precedenti. Si rivolgono ai sindaci e tecnici dei comuni interessati che devono diventare le “sentinelle del territorio”.

4.Formazione sul rischio sismico per piccoli comuni.

Potrebbero riguardare i comuni montani di piccola dimensione (meno di 5000 abitanti?) della Campania interna o dell’Appennino meridionale, particolarmente carenti di strutture e conoscenze.

5. Formazione sulla vulnerabilità di edifici di interesse storico-artistico.

Si tratta di compiere, attraverso una formazione specifica, ai fini della messa in sicurezza di beni culturali, di analisi di costi/benefici. Si tratta di una formazione specifica che si rivolge prevalentemente alle Sovraintendenze.

DIFENDERSI DAL TERREMOTO => info sul Convegno

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